Cattedrale Metropolitana della Natività di Maria Santissima

La Cattedrale Metropolitana della Natività di Maria Santissima sorge sulla parte elevata dell'isola di Ortigia ed è considerata la chiesa più importante della città di Siracusa. E' entrata a far parte dei beni protetti dall'UNESCO.

Descrizione

Il duomo di Siracusa, ufficialmente Cattedrale Metropolitana della Natività di Maria Santissima, sorge sulla parte elevata dell'isola di Ortigia, incorporando quello che fu il principale tempio sacro in stile dorico della polis di Syrakousai, dedicato ad Atena (Minerva) e convertito in chiesa con l'avvento del cristianesimo. Considerata la chiesa più importante della città di Siracusa, è entrata a far parte dei beni protetti dall'UNESCO in quanto patrimonio dell'umanità. Il suo stile è all'esterno principalmente barocco e rococò, mentre al suo interno alterna parti risalenti all'epoca siceliota, poiché appartenenti al tempio greco e parti risalenti all'epoca medievale, costruite dai Normanni e così lasciate fino ai giorni attuali. La sua struttura interna è composta in diverse navate e cappelle, le quali hanno uno stile classico e decorato, tipico del barocco anch'esso. Di grande significato religioso, custodisce statue, reliquie e spoglie di santi, martiri e nobili siracusani. I suoi arredi hanno visto il susseguirsi di artisti provenienti da più parti d'Italia e dall'estero. Da sempre simbolo della religiosità siracusana, la cattedrale attraversò le varie fasi storiche e culturali della città.

Il sito dove sorge il Duomo o Cattedrale di Siracusa lo si può definire unico nel suo genere, in quanto è stato ininterrottamente il fulcro della sacralità principale della città di Siracusa. La storia di questo sito inizia già in tempi pre-greci, quando i siculi vennero a insediarvisi. Poi vi sorse nei suoi pressi un tempio jonico, raro in Italia e in Europa, con somiglianze e analogie allo stile architettonico orientale. Agli archeologi queste scoperte facevano capire come quell'area fosse considerata sacra e importante per gli antichi siracusani. Poi vi arrivò Gelone, il primo tiranno di Siracusa, e vi eresse un tempio dorico, imponente, il più importante della polis, e fu dedicato ad Atena. La solennità che il filosofo e giurista romano sembra voler dare a queste parole fanno ben intuire come quella zona rappresentasse ancora il centro religioso aretuseo. Inoltre la strada che portava al tempio era detta appunto la Hiera odòs (la via sacra, nome datole per i monumenti sacri che presentava).

Con l'avvento del cristianesimo il tempio divenne chiesa cristiana e una scritta scolpita nelle sue pareti all'interno ricorda tutt'oggi a chi la visita l'onere e la responsabilità che quelle mura ebbero di divenire il luogo che ospitò "la prima comunità cristiana a nascere in Europa", ovvero quella siracusana. Oltre ciò la cattedrale di Siracusa divenne la seconda chiesa dedicata a Cristo dopo quella di Antiochia.

L'imponente e significativo tempio di Atena era divenuto la prima chiesa cristiana dell'Occidente.

I greci bizantini impressero il loro stile nella nuova struttura cristiana, i musulmani successivamente, dopo la loro conquista e distruzione di Siracusa, risparmiarono il Duomo, ma lo mutarono nel luogo principale del loro culto islamico. La chiesa divenne moschea, subendo dunque le modifiche che richiedeva questo culto religioso.

Con i normanni la città ritrova il cristianesimo e quindi il Duomo riprende il suo ruolo principale di chiesa cattolica siracusana. I normanni ricostruiscono la chiesa e le danno una facciata nel loro stile architettonico; maestosa e austera viene definita.

Durante il terribile terremoto del 1693 che rase al suolo diverse città della Sicilia orientale, compresa gran parte di Siracusa, il Duomo però rimase in piedi e nonostante la sua facciata normanna venne distrutta, la sua struttura interna, comprese le colonne del tempio greco, rimasero salve.

L'epoca tardo-spagnola nella quale avvenne la ricostruzione della chiesa fece in modo che qui vi rimanessero impressi quello stile barocco che ancor oggi rimane apertamente visibile e che dà l'esatta percezione di ciò che fu quel complesso periodo storico siracusano. Durante gli anni difficili della seconda guerra mondiale la struttura della chiesa resistette ai bombardamenti mentre molte altre chiese siracusane crollarono sotto la follia della guerra.

Tutta questa resistenza e il suo rimanere sede sacra principale in tutti i secoli della storia, hanno fatto di questo Duomo un simbolo per i siracusani e sicuramente uno dei luoghi più singolari al mondo, in quanto non vi si trova in altro luogo un edificio che gli assomigli; né per dimensioni, né per vicissitudini storiche.

Il Duomo di Siracusa è uno dei pochi esempi ancora visibili di tale trasformazione. E ciò che veramente rende singolare questo luogo è la sua concentrazione, in ogni tempo, quale sede principale di religione, quale luogo sacro permanente per le civiltà che qui vi si susseguirono.

La facciata rappresenta una lavorazione molto complessa in quanto ricca di decorazioni e per questo essa è considerata l'espressione barocca più alta che vi sia nell'intera Siracusa.

I lavori vennero completati in due periodi e per questo essa presenta a detta di molti due stili ornamentali; lo stile barocco e lo stile rococò. Ciò è dovuto al fatto che i lavori architettonici della sua facciata furono divisi in due tempi, dunque in due periodi diversi; i primi lavori incominciarono nel 1728 e vennero completati nel 1731. Poi vi fu una pausa di vent'anni e si riprese nel 1751, probabilmente è questo li periodo in cui il tardobarocco lascia spazio allo stile rococò. La facciata venne completata nel 1753.

Essa presenta due ordini orizzontali separati da una trabeazione merlata. Il piano inferiore è formato da sei alte e robuste colonne costruite in ordine corinzio, di cui le quattro centrale sorreggono un elaborato timpano spezzato con merlature. Le quattro colonne inquadrano il portale centrale, il più grande. Mentre gli altri due portali, minori, sono delimitati nella loro parte esterna dalle due colonne laterali; esse sorreggono nella loro estremità le statue dei due martiri siracusani; San Marciano e Santa Lucia.

L'ordine superiore è invece composto da quattro alte e robuste colonne corinzie che sorreggono il timpano superiore che circonda il frontone triangolare il quale reca al centro una croce fabbricata in ferro battuto la quale rappresenta il punto più alto della facciata del Duomo e ai lati di essa vi sono scolpiti due angeli. Il piano superiore presenta una forma trapezoidale delimitata da due contrafforti a spirale posti nei vertici bassi i quali sono caratterizzati ai lati da bassorilievi scolpiti a forma di gigli.

Al centro del piano superiore vi è una nicchia arcuata circondata da due colonne corinzie, di dimensioni minori rispetto alle grandi colonne principali, che sorreggono un timpano spezzato che al centro reca un elegante stemma con delle statue di angeli scolpite ai suoi lati. All'interno della nicchia (o cavità) vi è la statua dell'immacolata, dai siracusani detta "Marònna ro Pilèri" (Madonna del Piliere, del Pilar).

Statua Simulacro argenteo di Santa Lucia custodito nella cappella in Cattedrale.

Il simulacro è stato fabbricato a Palermo. La cassa raffigura sei scene, divisi in pannelli, della vita della Santa: Lucia da Siracusa si spoglia dei suoi beni e li dona ai poveriviene interrogata davanti al pretore romano Pascasiorisulta immune al supplizio del fuocoavviene il prodigio dell'immobilitàprende la comunioneil seppellimento della Santa.

La statua invece supera un po' le dimensioni dell'altezza naturale e rappresenta la Santa in movimento nell'atto di avanzare, tranquilla, con lo sguardo fiero verso il martirio. Le sue vesti hanno motivi floreali, il braccio destro è teso in avanti e la sua mano tiene un piatto con gli occhi, simbolo della vista, della luce. Al centro del piatto una fiamma scolpita dorata simboleggia la passione. La sua mano sinistra regge una palma e un giglio (in precedenza vi era anche un mazzo di rose), simbolo di fede e del martirio. Sulla gola un pugnale gemmato in lamine d'oro, poiché la Santa venne decapitata, e sulla testa una corona con otto cuspidi la cui estremità superiore è di forma lanceolata e in una di esse è incastonata una sardonica con incisa una porta turrita, l'antico stemma della città di Siracusa. La collana in smalto e la fibula alla vite sono doni preziosi fatti alla Santa da parte di cittadini devoti o benestanti. Sulla fibula sono incastonati dei preziosi ex voto. Il Senato della città donò al simulacreo quattro vasi in argento con fiori e spighe indorate che sono stati posti ai lati della cassa. Un trofeo argenteo eseguito da Vincenzo Catera nel 1850 è posto nel lato frontale della cassa; esso fu donato un militare e duca di Taormina ai militari di Siracusa, come segno di affetto e riconoscenza verso la Santa.

Ai lati dell'altare sono poste due statue in marmo bianco raffiguranti sant'Antonio abate e Santa Maria Immacolata, sono attribuite anch'esse a scultori della famiglia Gagini. Sotto l'altare vi è posta una reliquia appartenente a Santa Lucia. Frontalmente vi sono delle panche sulle quali i fedeli possono sedere per pregare o sostare all'interno della cappella luciana.

Nelle pareti laterali della cappella sono state poste le tombe dell'arcivescovo Requiesenz e degli esponenti della famiglia Bonanno - Landolina (nobili ed ecclesiastici siracusani). Sopra di essi vi sono delle formelle, medaglioni marmorei con i busti di Santa Lucia (a sinistra) e Sant'Eutichio (a destra), opera dello scultore Ignazio Marabitti che le scolpì nel 1711. A destra del pavimento vi è conservato un cimelio molto particolare, si tratta infatti di un'antica bomba da cannone inesplosa, si narra per miracolo, poiché essa era indirizzata al comandante austriaco assediato dagli spagnoli; Austria e Spagna combattevano per ottenere il controllo della città di Siracusa e ad un certo punto una bomba, quella bomba, finì sulla tavola da pranzo del comandante austriaco, il quale disperato fece voto a Santa Lucia promettendo che se la bomba non fosse esplosa egli avrebbe dichiarato Siracusa libera dagli austriaci. Così avvenne e così cessò la guerra per la città aretusea. Per questo motivo quel cimelio è conservato all'interno del Duomo.

Il pavimento della cappella è in marmo decorato con motivi floreali policromi, ad opera di Gian Battista Rodolico, lavorazione risalente al 1740.

Modalità di accesso

Biglietto intero: € 2,00
Biglietto ridotto: € 1,00 (Gruppi scolastici/Pellegrini)

Gratuità

Residenti nella provincia di Siracusa/Insegnanti in gita scolastica/Giornalisti con tesserino/Sacerdoti/Tesserati ICOM/Guide e accompagnatori turistici autorizzati/Disabili con accompagnatore/Bambini fino a 10 anni

Indirizzo

Piazza Duomo, 3 , 96100

Orario per il pubblico

Ottobre-Marzo
9:00 - 17:30

Aprile-Giugno e Settembre
9:00 - 18:30

Luglio-Agosto
9:00 - 19:00

Ultimo aggiornamento: 09/12/2024, 10:45

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